Partiamo da Tiznit per raggiungere Essaouira, uno dei patrimoni tutelati dall'Unesco. Gli stretti vicoli della sua medina, le imponenti mura difensive ed i bastioni (skaala) che la difendono sono uno spettacolo unico. A zonzo per le viuzze dove molti pittori espongono le loro opere, sosta pranzo in uno dei banchetti di pesce accanto al porto. Qui scegli il pesce che desideri, e lo stesso viene pesato e grigliato sul momento. Sulla piazza di Essaouira, prima di entrare nelle mura, c’è una gelateria con ottimo gelato e caffè buono!
Cena libera e notte in hotel.
Affacciata sul tempestoso e ricco oceano, l’antica Mogador, oggi Essaouira è uno dei porti più importanti del Marocco e di tutta la costa Atlantica.La sua storia si perde nella notte dei tempi: si dice che fin dai tempi dei Fenici siano giunte notizie di questo lembo di terra affacciato sul mare e sferzato dai forti venti alisei, qui chiamati “taros”. Da qui sono transitati i Romani che la sfruttarono per il commercio della porpora estratta dai murici, molluschi presenti nel piccolo arcipelago delle isole Purpuraires, di fronte alla città e utilizzata prevalentemente per le vesti degli alti ufficiali. Successivamente transitarono i Bizantini e i Berberi, per arrivare agli Arabi che intorno al Decimo secolo vi fondarono il primo sultanato islamico. Tre secoli dopo, sotto la dominazione portoghese, divenne un porto strategico e per questo fortificata e chiamata Mogador, che in lingua araba significa “ben custodita”. A metà del 1500 Mogador venne abbandonata al proprio destino. Trascorsero tre secoli di decadenza durante i quali passò di mano in mano, di tribù in tribù fino al 1765 anno in cui il sultano Muhammad Ibn Abdullah decise di farla rifiorire e risplendere agli occhi del mondo affidando i progetto di ridisegnare la città all’architetto militare francese Théodore Cornut. In tre anni i lavori stravolsero l’impianto urbanistico per creare una città moderna, con un largo viale centrale a portici e dritte vie trasversali; rinchiuso in una mastodontica cinta di mura. Alla sua planimetria perfettamente regolare la città deve il suo nome attuale: Essaouira ovvero “la ben disegnata”, figlia degli alisei, dei gabbiani, del mare, della musica e delle sue mura bianche che risplendono alla luce del sole.
La presenza ebraica:all’inizio del Ventesimo secolo in città sono presenti quasi 20mila ebrei che vivono all’interno della “mellah”, il quartiere a loro dedicato. È il sultano Muhammad III che ne ha promosso la presenza per gestire le attività commerciali. A quel tempo quella ebrea era la colonia più nutrita, neanche i musulmani erano così numerosi. Ancora oggi camminando nella mellah ci si imbatte nei famosi negozi di oreficeria un tempo gestiti della comunità ebraica. Da sempre crocevia di popoli e culture, Essaouira negli anni Sessanta diventa meta incontrastata degli hippy e di artisti internazionali come il chitarrista Jimi Hendrix, il regista Orson Welles, il leader dei Rolling Stones Mick Jagger, i cantautori Cat Stevens (oggi Yusuf Islam) e Leonard Cohen.