periodo: 8- 16 marzo 2026
durata: 9 giorni e 8 notti
trasporto: Aereo, minibus, treno
sistemazione: Hotel
guida: Ténéré Viaggi e guida locale
08
Mar
partenza 08 Mar: Volo Italia - Jeddah
16
Mar
ritorno 16 Mar: Volo Riyadh - Italia

2026 ARABIA SAUDITA - the Amazing Kingdom

Lungo l’antica via dell’incenso, seguendo le orme di Lawrence d‘Arabia, in un Paese millenario, tra tesori nascosti, deserti e città sacre. Da Jeddah alla capitale Riyadh, tra grattacieli e palazzi di argilla e corallo, alle necropoli nabatee, incrociando la via dei pellegrini diretti a La Mecca. Qui la vita beduina convive a fianco di grattacieli e virtuosismi architettonici.

Una terra dai forti contrasti, che da poco ha aperto le sue porte ai visitatori.

L’itinerario attraversa le zone più interessanti del Paese: Jeddah e i suoi palazzi storici di corallo, la moderna “corniche” e i suoi musei, una città che rappresenta da tempo la principale porta di accesso all’Arabia Saudita e la sua immagine più giovane e aperta allo scambio culturale. Da qui un treno ci porta a Medina, la seconda città santa dell’Islam, con la Moschea del Profeta, costruita dallo stesso Maometto: città dall’atmosfera unica che da pochissimo ha aperto le sue porte al turismo non islamico. Nella stessa giornata raggiungiamo l’oasi di Alula: perduta e protetta dal deserto di sabbia e arenaria dal tempo dei nabatei: antichi esploratori, commercianti, nomadi delle sabbie, qui sorge la leggendaria Madai’n Saleh, chiamata Hegra dai romani, la “sorella” della Petra giordana. Visiteremo i faraglioni di arenaria della Hisma Valley, un’immensa distesa di sabbia e roccia, scolpita dal vento, dove gli orizzonti si accendono con l’ultimo sole, e attraverseremo la Disah Valley, uno spettacolare percorso tra pareti scoscese alte centinaia di metri, sorgenti e palmeti, per terminare a Riyadh, la modernissima capitale: 6 milioni di abitanti, costellata da palazzi e grattacieli avveniristici

 

08 Marzo - Italia - Jeddah

Volo dall’Italia. Arrivo in tarda serata e trasferimento in hotel.

09 marzo - Jeddah

Colazione in hotel e partiamo per scoprire Jeddah: situata nel Mar Rosso, la città era originariamente un villaggio di pescatori. Nel 647 d.C. il califfo musulmano ‘Uthman B. ‘Affan la trasformò in un porto per i pellegrini musulmani che vi transitavano durante il viaggio che li portava alla Mecca, ed ancora oggi Jeddah è un crocevia per milioni di pellegrini che arrivano in aereo o via mare. Negli ultimi anni, come molte altre città della penisola arabica, ha visto un notevole sviluppo urbanistico, anche se più tradizionale e, salvo lungo la Corniche, evitando di svilupparsi in verticale. La città è la seconda per numero di abitanti, ad oggi circa 4 milioni. Visiteremo il Tayebat Museum, di cui una parte è il museo Abdul Rauf Khalil, che ospita una ricca collezione di oggetti, testimoni della cultura millenaria del paese. Una sosta per pranzo arabo in una tradizionale casa saudita, prima di continuare le visite nel vecchio quartiere di Al Balad, il centro storico della città iscritto tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Ad Al Balad sorgono più di quattrocento palazzi storici, i più antichi dei quali risalgono a cinquecento anni fa e ricordano le case yemenite, una sosta nel souk, con le sue botteghe artigianali ed infine un passeggiata sulla Corniche, ovvero il lungo mare dove si trovano molti alberghi, ed  alcune moschee tra cui la Moschea dell’Isola, o Floating Mosque, progettata dall’architetto egiziano Abdel–Wahed El–Wakil nel 1943, così chiamata perché unita alla terraferma da una sottile striscia di terra.

Rientro in hotel e cena libera.

Le case storiche (Patrimonio dell'UNESCO) sono state costruite in corallo e rinforzate con il legno, in modo che le travi attraversino le pareti interne. I balconi in legno e le finestre a battente sono una caratteristica particolare dello stile di Jeddah. Battenti elaborati decorano le facciate delle case antiche, con i loro piccoli balconi posti davanti a ogni finestra e le persiane intricatamente intagliate, alcune dipinte e altre semplicemente in legno verniciato.

Il Museo d'arte Abdul Rauf Khalil è uno dei più famosi musei antichi della città; le opere custodite all’interno percorrono circa 2.500 anni, mostrando la storia dell'era pre-islamica, delle civiltà pre-moderne e del ricco patrimonio culturale islamico. Espone, inoltre, antiche collezioni archeologiche legate al patrimonio saudita e all'Impero Ottomano.

La Corniche di Jeddah è una delle attrazioni più importanti della città: si estende per oltre 80 km sul Mar Rosso, questa lunga distesa di lungomare è stata trasformata in un luogo piacevole dove poter passeggiare e ammirare il tramonto.

10 Marzo - Jeddah – Medina – AlUla

Colazione in hotel presto al mattino, alle ore 7,00 trasferimento alla stazione ferroviaria di Jeddah per imbarco sul treno veloce per Medina che parte alle ore 8,00 (circa 1,50 h. di viaggio)

Medina è il luogo in cui il profeta Maometto visse e insegnò dopo la migrazione dalla Mecca nel 622 d.C., chiamato Hijrah (Egira). Quest'anno è così importante nella storia islamica che segna l'inizio del calendario e, da allora, la città (precedentemente nota come Yathrib) iniziò ad essere chiamata Madinat al-Nabi, la città del profeta, soprannominata anche al-Madina al-munawwara, “la città illuminatissima”. L’Haji è il quinto pilastro dell’Islam che prevede il pellegrinaggio alla Mecca; per questo motivo milioni di pellegrini giungono sin qui da ogni parte del mondo. La città, (oggi circa 1 milione di abitanti), è incentrata su Al Masjid an Nabawi: la Moschea del Profeta, costruita dallo stesso Maometto, che proprio qui è sepolto. Solo recentemente aperta ai viaggiatori non credenti, Medina ha un’atmosfera particolare, dal momento che ospita giornalmente una miriade di umanità, culture e lingue differenti. La visita della Moschea sarà possibile solo dall’esterno. Visita del Museo Islamico e sosta pranzo libera in città. Dopo le visite, partiremo in minibus verso nord fino a raggiungere la grande oasi di AlUla (percorso circa 4 ore).

Cena e pernottamento AlUla

11 Marzo - AlUla

Colazione in hotel e poi un piccolo salto indietro nel tempo, per raggiungere un sito abitato già da prima dell’arrivo dei nabatei: Dedan. Questa è l’antica capitale del regno di Lihyan, citata nell’antico testamento, che visse il suo splendore dal VI al II secolo a.C. sotto l’influsso dei nabatei. La città fece fortuna grazie alla ricchezza d’acqua che consentiva di irrigare e coltivare la terra della vallata di Al Ula e, allo stesso tempo, di dedicarsi al commercio: incenso, mirra, spezie provenienti dall’Arabia meridionale. Il popolo lihyanita era noto anche agli antichi romani, infatti Plinio si riferisce all’attuale golfo di Aqaba come Golfo di Lihyan. Oggi sono visibili centinaia di tombe, la cui più celebre è la tomba dei Leoni. (le decorazioni ai lati dell’ingresso simboleggiavano probabilmente lo status e il potere del defunto). Un altro sito particolare poco distante è Ikhmah, la famosa “biblioteca all’aperto”, qui sono state rinvenute antiche iscrizioni, in realtà disseminate un po' ovunque nell’area di AlUla. (Le più antiche iscrizioni risalgono tra il IX e il X secolo a.C., e percorrono tutta la storia degli abitanti della regione e delle carovane in transito: si trovano scritte in aramaico, tamudico, dadanitico, nabateo, greco, romano e arabo)

Nel pomeriggio visiteremo la vecchia AlUla: il centro, abitato fino alla fine del XX secolo, è noto come Ad-Deerah; in fase di parziale restauro, è costituito da una serie di case in argilla (ce ne sono fino ad un migliaio) anche su due o tre piani, dominate da un forte. Nel deserto ad ogni passo si scoprono percorsi e scorci nuovi: modellate dal vento, scolpite dall’acqua, le pareti di roccia, le guglie, le torri che emergono dalle sabbie di questa zona sono una scoperta ad ogni angolo: tra i più celebri c’è l’Elephant Rock, un’enorme formazione di arenaria che ricorda la silhouette di un elefante.

12 Marzo - AlUla

Colazione in hotel, ed iniziamo la visita di Mada'in Saleh: primo sito patrimonio Unesco dell’Arabia Saudita dal 2008, anche conosciuto con il nome di Al Hijr, era nota ai tempi degli antichi greci come Hegra, come testimoniano gli scritti di Strabone Sembra che i primi insediamenti risalgano attorno all’ VIII secolo a.C., ma è sotto il regno dei Nabatei che la città si espanse e, tra il 100 a.C. e il 75 d.C., furono realizzate tutte le principali opere che caratterizzano il sito. I Nabatei regnarono da Damasco a Gaza fino alle frontiere con lo Yemen, destinati poi ad un inesorabile declino con l’arrivo dei Romani, che conquistarono l’area corrispondente oggi alla Giordania per prendere il controllo delle principali rotte commerciali che in quest’area confluivano, dalla via della Seta a quella dell’Incenso, proveniente proprio dalla penisola Arabica. Ormai è accertato che fin qui si spinsero le truppe dell’imperatore Traiano, e che l’area probabilmente fece parte della provincia dell’Arabia Petrea, con capitale Petra. I grandi sepolcri, con architetture ben squadrate ricavate dalle pareti delle formazioni rocciose, sono simili, ma differenti come collocazione della più nota Petra, perché qui non ci sono stretti siq, ma le tombe sono tutte esposte lungo la vallata di AlUla, affacciate verso il deserto.

Ad Hegra non vennero sepolti i re nabatei, ma importanti personalità: la più imponente delle tombe è la Qasr Farid, la cui facciata monumentale è l’immagine più iconica del sito, e che fu costruita per un valoroso condottiero. Si visita anche il Diwan, sala del parlamento nabateo, costituita da un'immensa stanza ricavata nel cuore della roccia (e qui sì potremmo attraversare un piccolissimo siq) Oggi il pranzo è previsto in una farm locale, con la possibilità di raccogliere la frutta direttamente dal frutteto annesso.

Nel pomeriggio una vista guidata all’interno della avveniristica Maraya Concert Hall (in arabo Maraya significa specchio) che celebra il ruolo di AlUla nella storia come crocevia di culture.

(Più di 9740 m² di specchi esterni ricoprono la struttura e riflettono l’ambiente naturale circostante trasformando l’edificio in un’opera d’arte, un’estensione quasi invisibile del paesaggio. Progettato come luogo polivalente dall’architetto italiano Florian Boje dello Studio di Architettura Gio Forma, nel gennaio 2020 Maraya Hall è stato nominato la più grande struttura a specchi del mondo dal Guinness dei primati. Il teatro è alto 26 metri e può ospitare fino a 500 persone. Una parete retrattile di 800 m² costituisce il fondale del teatro ed è progettata per aprirsi direttamente all’esterno sulla natura straordinaria della valle, fondendo senza soluzione di continuità evento e ambiente e offrendo un’esperienza incredibilmente immersiva.)

13 Marzo - Aula – Disah valley – Tabuk

Colazione in hotel e partenza in 4x4, alla volta di Tabuk attraverso uno dei percorsi più belli del viaggio: la Disah Valley. Per raggiungerla saliamo verso nord ed imboccare il canyon lungo il quale si svilupperà la nostra pista: stretta tra scoscese pareti di arenaria, circondata da formazioni rocciose spettacolari, è davvero molto diversa dai luoghi visitati nei giorni precedenti. Qui c’è acqua, presente tutto l’anno, e il fondo del canyon è verde e rigoglioso, ricco di palme; ai tempi delle carovane dei nabatei o dei romani luoghi come questo erano la vita prima di attraversare il deserto. Visitiamo anche lo spettacolare Shaq Canyon, dove sono state rinvenute tombe risalenti all’età del bronzo prima di raggiungere il piccolo paese di Al Disah.

Pranzo picnic ed una sosta/passeggiata lungo il percorso.

14 Marzo - Tabuk – Hisma valley – Riyadh

Il geografo greco Tolomeo, in alcune sue opere, fa cenno ad una località chiamata "Tabawa", situata nella parte nord-occidentale della Penisola Arabica, che sembra coincidere con la Tabuk odierna. Colazione in hotel e partiamo a bordo di mezzi 4x4 verso ovest: dopo circa un’ora lasciamo l’asfalto e ci inoltriamo nella Hisma Valley. Il paesaggio assomiglia molto a quello del vicino deserto del Wadi Rum, in Giordania, con dune di sabbia e imponenti formazioni rocciose, faraglioni di roccia e qualche insediamento beduino. Attraverseremo questa porzione di deserto da sud verso nord, fino a ricongiungerci con la strada asfaltata che ci porta a Madyan. Questo sito archeologico è un piccolo gioiello nascosto, e ci offre subito un’idea della stratificazione culturale e architettonica di quest’area, e di quanto fosse importante ai tempi delle rotte commerciali. Quest’area, infatti, si trova in posizione strategica: a metà strada tra Mada’in Saleh e Petra, ma anche vicino ad Aqaba e al Mar Rosso. I reperti più antichi risalgono al II millennio a.C. e la tradizione vuole che Mosè, fuggendo dall’Egitto, si rifugiò proprio nell’area desertica di Madyan, dove gli venne affidato da Dio il compito di tornare in Egitto per liberare il popolo ebraico. Agli edifici più antichi, scavati nella roccia, si sovrappongono le tombe dei nabatei. La necropoli conta circa una trentina di tombe, alcune delle quali decorate con colonne e capitelli che sembrano ispirarsi allo stile greco. A differenza di Petra, qui è possibile affacciarsi all’interno e vedere chiaramente i singoli luoghi sepolcrali. Pranzo a picnic nella Hismah valley.

 Ormai mancano pochi chilometri per raggiungere le spiagge incontaminate del mar Rosso, spesso spazzate dal vento ed il relitto di un Catalina.  (Proprio su una di queste spiagge nel 1960, un idrovolante Catalina di proprietà del miliardario americano Thomas Kendall fece un atterraggio di emergenza.  Kendall aveva iniziato un anno prima un viaggio intorno al mondo con la sua famiglia a bordo dell’idrovolante, ed il 22 di marzo si trovava nei pressi del promontorio di Ras Al Sheikh Hamid, poco distante da Sharm-el-Sheikh, quando un gruppo di miliziani beduini, scambiandolo per un areo spia israeliano, aprirono il fuoco. Il velivolo fu perforato da più di 300 colpi e dovette atterrare, schiantandosi sulla spiaggia. Kendall e la sua famiglia riuscirono a sopravvivere e, dopo essere stati portati a Jeddah, furono liberati; il Catalina, invece, è rimasto sulle spiagge, spezzato in due.)

Rientriamo a Tabuk in tempo utile per il volo diretto a Riyadh

15 Marzo - Riyadh

Prima colazione in hotel e giornata dedicata alla visita di Riyadh. Capitale dal 1932, è oggi una città moderna e funzionale, costellata da palazzi e grattacieli avveniristici e conta più di 6 milioni di abitanti.

Iniziamo le visite con una sosta per la foto del forte Musmak (attualmente in fase di restauro e quindi non visitabile). (Costruito durante il regno di Abdullah bin Rashid nel 1895, questo edificio, caratterizzato da spesse mura in argilla e da quattro torri di avvistamento, ebbe un ruolo importante nella storia del regno, poiché fu qui che la riconquista di Riyad, guidata da Ibn Saud, avvenne il 14 gennaio 1902.)

Visitiamo il Museo Nazionale, inaugurato nel 1999 per celebrare il centenario dell'unificazione saudita. Le sale espositive contengono testimonianze e reperti dall’età della pietra all’Arabia moderna. Ci inoltriamo poi nel Dira Souq, famoso per la sua varietà di vecchi oggetti in rame e ottone, tra cui pugnali d'argento, gioielli e abiti beduini, e di oggetti in profumato legno di sandalo.

Sosta pranzo al Najd Village Restaurant, che serve cucina tradizionale saudita.

Nel pomeriggio visitiamo la vecchia città di Diriyyah, un quartiere che si trova a circa 20 km dal centro della città moderna. È uno dei siti archeologici più importanti del Paese, da cui deriva la dinastia saudita; fu anche la capitale dell’Emirato di Diriyyah sotto la prima dinastia saudita dal 1744 al 1818. Dal 2010 il distretto di Turaif, ovvero il nucleo centrale dove si trovano palazzo Salwa e il palazzo Saad Bin Saud, è diventato patrimonio dell’umanità Unesco. Tutti gli edifici, circondati da mura e torri di avvistamento, sono costruiti in mattoni a crudo e fortunatamente i recenti restauri ne hanno conservato, per visibili tratti, l’originalità. Il sito è un autentico museo a cielo aperto e senz’altro una piccola sorpresa, in una città moderna come Riyadh.

Raggiungiamo il Kingdom Center, quida un'altezza di 300 metri un ponte sospeso per una vista panoramica sulla città attraverso pannelli di vetro ad alta sicurezza.

16 marzo 

Colazione in hotel, trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di rientro in Italia

NOTIZIE UTILI

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COSE DA PORTARE

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SCHEDA TECNICA

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  • Viaggio 9 giorni e 8 notti
  • Termine iscrizione: 30 Novembre 2025
  • Minimo: 6 partecipanti
  • Costo: Quota individuale sulla base di 6 persone 4430.00 €
  • Costo: Quota iscrizione 70.00 €
  • Costo: Supplemento singola in hotel 1050.00 €

La quota comprende

- Trasferimenti da e per l’aeroporto in Arabia Saudita

- Pernottamenti in hotel x 8 notti

- Tutti i pasti menzionati nel programma.

- Tutti i trasferimenti menzionati nel programma (privati, su mezzo con aria condizionata ed autista)

- Treno Jeddah - Medina

- Trasporto con auto 4x4 con autista nell’Hisma Valley e nella Disah Valley.

- Volo interno Tabuk - Riyadh

- Guida locale parlante inglese

- Accompagnatore dall’Italia al raggiungimento di 8 partecipanti.

- Attività ed entrate ai siti menzionati nel programma

- Tasse locali

- Assistenza in loco

- Assistenza T.V. in loco e dall’Italia

La quota non comprende

quota calcolata con sistemazione in camera doppia

- Volo A/R Italia – Jeddah/Riyadh- Italia *

- Quota iscrizione e gestione pratica € 70,00 / persona

- supplemento prima classe treno Jeddah- Medina € 70,00

- Supplemento camera singola € 1.050,00

- Visto – circa € 100,00

- Bevande ai pasti

- Attività non espressamente previste nel programma

- Mance e facchinaggio, spese di carattere personale

- Assicurazione annullamento viaggio (facoltativa)

- Tutto quanto non indicato ne “La quota comprende”