Nei prossimi 3 giorni seguiremo una parte della rete di strade militari russe, costruite alla fine del XIX sec. per facilitare l’invio di truppe e beni dal nord all’annessa Georgia, esse seguono il percorso tracciato dai persiani, dai mongoli, dai romani e dai mercanti della Via della Seta.
Lunedì 11 agosto T’bilisi - verso Gudauri - Truso Valley
Lasciamo T’bilisi verso nord, oltrepassiamo il lago artificiale di Jinvali e, dopo le gole di Gudauri (una delle località sciistiche più famose del Caucaso), deviamo in direzione della valle di Truso attraverso l’incredibile canyon di Kasary; la strada scorre sia in basso lungo il fiume Terek, sia in alto lungo la gola, entrambe ci portano agli immensi prati della valle di Truso. Lungo il fiume c’è una zona multicolore: depositi di bianco calcare, frutto delle sorgenti minerali, e rosso dovuto alla presenza di ferro. L’Abano Lake, nonostante il suo aspetto tranquillo, rilascia anidride carbonica, mortale per piccoli animali, ovviamente è proibito e pericoloso bagnarsi nel lago! Nel minuscolo villaggio di Ketrisi c’è una sorgente d’acqua ferruginosa che colora la sponda del fiume di un incredibile misto di rosso ed ocra. Poco oltre, incontriamo il villaggio di Abano, che è abitato da una comunità di monaci e suore, ed alla fine del sentiero troviamo la spettacolare fortezza di Zakagori, in parte in rovina, testimonianza del passato di questa valle oramai quasi disabitata. La fortezza ora è il posto di guardia al confine con il sud Ossezia, ma i pratoni di fronte sono un ottimo posto per il campo serale.
Cena e notte al campo.
Martedì 12 agosto Abano - Stepantsminda - Shatili - Ardoti
Scendiamo la valle fino alla strada principale che conduce in Russia e risaliamo verso nord per ammirare la Gergety Trinity Church, che staglia in posizione spettacolare, di fronte a Stepantsminda, dominata a ovest dalla cima innevata del Monte Kazbeghi (5.047 mt). La sua sagoma inconfondibile e la posizione isolata hanno reso la chiesa un simbolo della Georgia.
Rientriamo verso il lago artificiale di Jinvali ed in direzione di Tsiprani, verso la regione di Khevshur.
Prima le gole di Aragvi, poi si sale al passo di Datvisjvari per raggiungere Shatili: un incredibile villaggio formato da innumerevoli case fortificate che risalgono al XIII secolo. Ogni famiglia ha la propria torre, al piano terreno le stalle per gli animali; i piani sono collegati tra di loro con botole e scale di legno mobili, pronte ad essere tolte in caso di pericolo. La valle è verdissima, ed era uno degli avamposti difensivi della regione, qui ogni abitante era sia pastore che coraggioso guerriero.
Proseguendo lungo la valle, si vede il villaggio fortificato di Mutso, che è stato recentemente restaurato, raggiungibile a piedi (circa 20 minuti di ripida salita), oltre vi è un punto di controllo, (siamo vicino alla frontiera con la Russia), ancora pochi km e raggiungiamo ciò che resta dell’ultimo villaggio fortificato di Ardoti, qui termina la strada carrozzabile e ci sono ampi spazi per campeggiare ed alcune guesthouse.
Cena e notte al campo.
Mercoledì 13 agosto Tusheti
Rientriamo al lago artificiale di Jinvali, direzione Akhmeta, e, poco prima di Telavi, deviamo per entrare nella mitica regione di Tusheti - circa 250 km senza rifornimenti di carburate! All’inizio si attraversano strette gole e boschi, poi una serie di curve zigzagano sulle pendici della montagna, tornanti strettissimi per raggiungere l’Abano Pass (2.826 mt), da qui si scende sempre con ripide curve fino ad Omalo, la capitale amministrativa dei Tusheti. Il villaggio ora è turisticamente attivo, ci sono alcuni negozi alimentari, un numero di guesthouse, e su tutto domina la fortezza di Keselo, risalente al XVI sec., che è stata restaurata nel 2000. Questa è considerata una delle strade più panoramiche della Georgia.
La strada continua fino a Dartlo, un altro villaggio con torri difensive e graziosi balconi in legno intagliato. Lungo la valle, sulle pendici scoscese, altri villaggi erano costruiti a difesa della valle: Kvalo, Parsma e Girevi sono tutti raggiungibili solo a piedi, ed erano il primo baluardo difensivo dalle invasioni Cecene. Da Omalo, una breve strada porta a Shenako, dove il punto focale è la chiesa cristiano ortodossa di San Giorgio. Lungo queste valli ci sono molti ottimi punti per campeggiare.
Cena e notte al campo.